COMMISSARIATO PROVINCIALE DI MODENA


NATALE A TEGGIA

(da un quaderno di caccia)

<< Portami un trenino elettrico, come quello che c'e' sul libro di letture io, il treno vero, non l' ho visto mai ! >>. Cosi' aveva scritto a Gesu' Sandro della terza elementare. Maria aveva chiesto una bambola nuova dai capelli biondi. Wanda nulla. << Non ti chiedo nulla, Gesu' ho il papa' ammalato. Piu' dei giocattoli mi interessa la salute di papa'>>. Cosi' nella piccola scuola di Teggia, una sperduta frazione dell' Appennino Modenese, erano partite tante lettere semplici, sincere, commoventi. I bimbi, le bimbe della pluriclasse avevano accolto l' invito della maestra di scrivere a Gesu' ed ora erano in ansiosa attesa. Babbo Natale avrebbe portato la risposta di Gesu' e tanti doni per tutti. Gli Scouts del nostro Riparto in collegamento con l' insegnante di Teggia Bruna Lodi, avevano preparato minuziosamente la B. A. (ndr Buona Azione). Tutto filava meglio di ogni previsione. Ci si trovava regolarmente in sede a scegliere, a riparare i giocattoli raccolti per confezionare i pacchi dono. L'entusiasmo faceva pregustare la gioia di donare un po' di felicita', di fare un po' di bene.

24 Dicembre. Siamo sulla macchina stracarica di doni. Il Capo Riparto e' al volante nelle vesti di Babbo Natale. Al suo fianco l' assistente, guarda con disappunto la fitta nebbia che tende a dissiparsi; e dietro, noi capisquadriglia, ben pigiati, ma con gran gioia dentro che facciamo fatica a contenere. La strada lucida di ghiaccio ci chiede prudenza e cautela, ma siamo pronti ad ogni rischio per non deludere l'attesa dei bambini. Finalmente a Teggia abbiamo percorso 40 o piu' chilometri di strada ma ci informano che la scuola e' in alto, sulla montagna. Due chilometri ancora che bisogna fare a piedi per la neve abbondante caduta nella notte. Babbo Natale, il sacco sulle spalle, noi con zaini colmi da far paura, attacchiamo la salita decisi piu' che mai a ridurre il sensibile ritardo. E' quasi mezzogiorno. Procediamo a passo sostenuto fra le piante che diradano sempre piu', mentre dietro a noi la valle si allarga maestosa, inondata da un sole tiepido ma accecante. La scuoletta e' laggiu' contro la montagna, circondata di luce e silenzio. I battiti del nostro cuore si sono fatti svelti per la fatica, ma piu' per l'emozione. Dietro i vetri delle finestre si intravvedono, ad intermittenza per i riverberi del sole, i volti sorridenti e trasognati degli scolari.

Entriamo Babbo Natale in testa. Gloria, Wanda, Dino, Annamaria, Sandro.... e tutti gli altri sono al loro posto nella grande aula ove arde una stufa a legna. In fondo alcune mamme guardano commosse, e' un giorno bello eccezionale anche per loro. Ora la maestra fa un cenno e Nando intona con la chitarra la Ninna Nanna di Natale, mentre incomincia la distribuzione dei doni in un clima di insospettata confidenza e cordialità. Cantiamo ancora ma Dino il piu' piccolo, vuol chiedere qualcosa.... << Perche' non resti a casa mia, questa notte, devi essere stanco ... e poi, non vedi che hai le scarpe rotte? >>. Ma Babbo Natale non puo' restare, ci sono altri bimbi buoni sulla montagna che aspettano i doni di Gesu'. Le mamme li tengono per mano. Se ne vanno carichi di pacchi e felicita' ma, prima di svoltare dietro la montagna, ove sono appollaiati poveri casolari, sostano a sorridere, ad agitare le manine, a guardare l' ultima volta il vecchio rosso dalla lunga barba che sta scendendo a valle, scortato dagli scouts. Il sogno dei poveri, simpatici, piccoli di Teggia si e' avverato! Come loro e piu' di loro siamo lieti per avere scoperto un angolo del mondo, ove la civilta' meccanizzata non ha cancellato la bonta' e l'innocenza; dove la felicita' e' ancora semplice e autentica. Un incontro che diventera' leggenda, perche' ha sapore di un sogno meraviglioso che e' difficile esprimere a parole.

Siamo venuti a Teggia per donare ed abbiamo ricevuto.  Ci era stato detto, ma ora ne abbiamo la certezza: << Il miglior modo per essere felici e' quello di donare agli altri felicita'! >>.

Un Capo squadriglia del Carpi I

24 dicembre 1967          

 

 

Il documento sulla sinistra l' ho avuto dalla allora maestra della scuola di Teggia Bruna Lodi.

Nonostante allora avessi 5 anni ,  ricordo ancora bene quella giornata.

Non frequentavo ancora la scuola, ma, essendo l' unico bimbo nei dintorni, oltre agli alunni, la maestra mi invito'.

Fu una giornata meravigliosa, indimenticabile, ed ora, ho capito l' impegno e la bonta' della Maestra e dei suoi Scouts collaboratori.

Grazie a nome di tutti.

Dino Fontana

 

 

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